Guarda il video che racconta come sono fatte e come funzionano le centrali idroelettriche che, ormai da molti decenni, fanno parte del paesaggio della nostra valle. Il modellino è stato realizzato nell’ambito del progetto IdroLIFE, per iniziativa del Parco Nazionale della Val Grande che ne ha affidato la gestione e l’utilizzo nell’ambito delle iniziative di educazione ambientale alla Cooperativa Valgrande, presso la sua sede di Cossogno.
Tutti abbiamo visto, almeno una volta, trenini elettrici di varia fattura ed epoca che corrono in un paesaggio riprodotto nelle sue forme e nei suoi dettagli, con passaggi a livello, stazioni, luci, strade, gallerie, boschi, ecc. Si tratta, tecnicamente, di un diorama o plastico con una ambientazione in scala ridotta che ricrea ambienti, infrastrutture ed impianti cercando di ottenere effetti quanto più possibili vicini alla realtà. Similmente al “modellino ferroviario” con il progetto Idrolife si è potuto realizzare un plastico che rappresenta l’intero sistema del ciclo di produzione di energia idroelettrica della storica centrale di Cossogno, l’Officina Elettrica C. Sutermeister che dal 1892 alimentò la prima illuminazione elettrica delle vie cittadine di Pallanza ed Intra. Disegnare o realizzare in scala non significa altro che rapportare un oggetto di grandi dimensioni ad una dimensione ridotta: nel nostro caso sarebbe stato infatti praticamente impossibile rappresentare vallata, fiume, canali, centrale e centro abitato nelle dimensioni originali. Spazi che sono oggetto di visita in campo, con spostamenti anche di qualche chilometro, non sempre visibili nel loro insieme o nei particolari di funzionamento dentro alla centrale.
Il plastico ha consentito così di rapportare la misura reale della nostro “paesaggio elettrico” ad una scala appropriata, affinché fosse possibile rappresentarlo in una sala dell’Acquamondo di Cossogno per le attività di educazione ambientale a complemento di quelle in campo. Nella vista di versante e di valle sono visibili le infrastrutture di approvvigionamento e restituzione del ciclo dell’acqua, ovvero la diga/traversa ed il canale di derivazione di Rovegro, il pozzo piezometrico, la condotta forzata. Nella componente impiantistica è riprodotto l’edificio della centrale con i suoi impianti: la sala macchine, la turbina con girante e albero di trasmissione, il trasformatore, i tralicci di trasmissione, la restituzione dell’acqua all’alveo naturale. L’efficacia del modello, oltre quella della sua ambientazione che non tralascia alcun dettaglio del quadro reale che ci fa entrare concretamente dentro i l paesaggio, è soprattutto quella dell’uso tangibile del ciclo dell’acqua e della sua trasformazione in energia: il modello infatti è predisposto per un avvio diretto dell’utente e/o dell’operatore attraverso un pulsante (on/off) che consente di cogliere il percorso dell’acqua dalla sua presa sul fiume alla centrale (con la trasparenza dell’edificio che lascia cogliere il funzionamento degli impianti), e quest’ultima che producendo energia, illumina le case del paese. Un’efficacia realizzativa ottenuta grazie alle competenze del laboratorio 1a100 di Luca Stalla, che porta ad integrare con questo plastico non solo l’offerta di educazione ambientale del progetto IdroLIFE, ma anche, grazie alle risorse LIFE, la dotazione di attrezzature dello stesso Acquamondo, il Centro di Educazione Ambientale del Parco Nazionale Val Grande.
In questo momento critico e incerto causato dall’emergenza sanitaria in corso, le attività previste con le classi nell’ambito del progetto hanno dovuto essere ripensate. Alunni e insegnanti, non potendo andare sul territorio e negli spazi didattici dedicati, sono stati raggiunti direttamente nelle aule dagli operatori della Società Cooperativa Valgrande che, anche in questi giorni e per tutto l’anno scolastico, possono andare presso le scuole o “a distanza” e raccontare l’ecologia dei pesci e le soluzioni attivate da Idrolife per la loro tutela.
Anche il modello della centrale idrolettrica di Cossogno potrà entrane nelle scuole che vorranno conoscere il contesto geografico in cui si trova, il suo funzionamento e la sua interessante storia.