Basta un salto d’acqua di pochi metri per interrompere il flusso di pesci che popolano un fiume. Molti interventi dell’uomo hanno frammentato i corsi d’acqua con sbarramenti idroelettrici e briglie per rallentare il deflusso delle acque. Anche la costruzione di ponti, come quello di Migiandone (Ornavasso), può dare luogo a interruzioni, danneggiando intere popolazioni di pesci. Il progetto IdroLife interviene per deframmentare cinque sbarramenti artificiali presenti lungo l’asta del Fiume Toce e del Torrente San Bernardino, ripristinando la connettività di un tratto di 45 km, dal Lago Maggiore al primo ostacolo naturale. Foto di Marco Tessaro – comunicazione ambientale
Speriamo non risalgano anche o siluri, che so sia considerata questa possibilità
Buongiorno Gian Piero e grazie per aver commentato il nostro articolo.
I passaggi per pesci una volta ultimati consentiranno il transito a tutte le specie ittiche tra cui trote, barbi, cavedani, bottatrici, scazzone etc, che abitano il Toce. Tali strutture contribuiranno ad aumentare il flusso genico nella popolazione delle singole specie garantendo ad esempio una maggior resilienza ai vari fattori di stress.
Quanto al siluro è una specie dotata di ampia vagilità, spesso impensabile e, se presente nel Toce basso, comunque in alcune condizioni di portata sarebbe capace di spostarsi tra le rocce di Migiandone e quindi di spostarsi più a monte. Piu’ che i salti d’acqua, l’unica barriera sarà forse la temperatura dell’acqua, ghiacciata tutto l’anno.
Nel Progetto IdroLIFE, al fine di controllare le specie in transito dai passaggi per pesci, è comunque prevista un’attività di video-monitoraggio in continuo grazie alla quale sarà eventualmente possibile rilevare il transito di esemplari di siluro.
Per approfondire le attività previste dal Progetto la invitiamo a consultare il sito e non esiti a contattarci per ulteriori chiarimenti.
Il Team IdroLIFE